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martedì 24 luglio 2012

SALUTIAMO L'UNCI IN OCCASIONE DEL SUO PRIMO CONGRESSO STRAORDINARIO NAZIONALE (ROMA,26-27 LUGLIO 2012)

Dopo una fase lunghissima di dissidi interni, a stento stemperati dalla autorevole presenza sinergica della alleata Coldiretti, l'UNCI, Unione Nazionale Cooperative Italiane, terza centrale cooperativa del Paese approda al suo 1° Congresso straordinario.
Per chi non fosse molto addentro al mondo sindacale cooperativo, ricordiamo che da anni l'UNCI, assieme prima alla CISAL e poi alla CONFSAL, è storicamente la fautrice , in campo cooperativo, della principale contrattazione collettiva nazionale di lavoro “alternativa” a quella, altrettanto storica, promossa da CGIL, CISL,UIL e Alleanza delle Cooperative (Legacoop, Confcooperative, AGCI). In realtà l'Alleanza Cooperativa spesso definisce quella contrattazione alternativa come “pirata”. E la combatte aspramente, da anni, con l'aiuto di gran parte del mondo politico, di entrambi gli schieramenti.
Da una parte (UNCI/CONFSAL) si sostiene che la propria contrattazione è quella che meglio si adatta alla realtà cooperativa (socio coimprenditore, regolamento interno, flessibilità,modulazione dell'istituto del ristorno, anticiclicità) e accusa l'altro schieramento di portare avanti una contrattazione che conduce le cooperative fuori del mercato e le costringe al lavoro nero. Lo schieramento Triplice+Alleanza, d'altro canto, accusa la controparte di firmare contratti che riducono i diritti dei lavoratori, li umiliano, li sfruttano con minimi salariali indecenti al solo scopo di rubare il lavoro e gli appalti alle cooperative sane, giocando al massimo ribasso, con grave nocumento delle condizioni di lavoro e sicurezza. In sintesi, il “dumping” contrattuale.
Nonostante la recente esclusione dal CNEL dell'UNCI, nonostante ultime circolari ministeriali neghino ai contratti UNCI/CONFSAL la comparativa maggiore rappresentatività, le due realtà vanno avanti, hanno costituito i loro enti bilaterali, le loro casse edili, i loro fondi interprofessionali. Indipendentemente dallo squilibrio sofferto negli appoggi politici c'è da dire infatti che sia l'UNCI che la CONFSAL sono strutture solide e, in determinati settori, riscuotono più consensi degli avversari. Forse anche perchè i sindacati confederali non hanno mai ben digerito la realtà cooperativa e, addirittura, la CGIL mantiene in molte realtà un rapporto conflittuale con la stessa Legacoop. E poi, relativamente alla parte datoriale, i CCNL UNCI/CONFSAL sono talmente convenienti per chi voglia realizzare profitti tramite cooperative che non sono rari i fenomeni di “cornificazione” da parte di cooperative iscritte all'Alleanza le quali invece applicano la contrattazione alternativa.Grande impegno poi, negli ultimi tempi, c'è stato, soprattutto al nord e in particolare tra i soci di cooperative stranieri nel campo della logistica, da parte del sindacalismo di base (CUB, USB,COBAS, ecc.) scontratisi, guarda caso, proprio con cooperative che abbracciano i CCNL UNCI/CONFSAL, appaltatrici nei confronti della grande distribuzione..La questione dell'applicazione dell'uno o dell'altro CCNL è importante per la riscossione dei contributi delle aziende e per il disposto dell'art. 19 dello statuto dei lavoratori (possibilità di costituire le RSA nelle aziende con più di 15 dipendenti). Applicare un CCNL UNCI/CONFSAL quindi può produrre l'effetto, ad esempio (e ciò è iniziato ancor prima che Marchionne portasse tale idea su scala industriale), di espellere la CGIL dalla dialettica azienda/lavoratori. Di qui, tra l'altro, derivano le accuse alla CONFSAL da parte dei confederali di essere un sindacato “giallo” ossia promosso e finanziato dai datori di lavoro.
Come ALCOOP, Alleanza Lavoratori Cooperative aderente alla AGL siamo gli ultimi arrivati, esistendo solo da qualche mese e, quindi, ci riteniamo ancora puri e candidi rispetto a questo assurdo caos. Osserviamo che un povero lavoratore di questo settore senz'altro non si trova in un bell'ambiente, sia riguardo alla retribuzione e alle condizioni di lavoro sia relativamente al rapporto con sindacati di quel tipo.
Saranno i fatti, le vertenze, le lotte, i contratti che sottoscriveremo a provare la nostra positiva diversità e, visto che in Italia per fortuna abbiamo centinaia di sindacati e i lavoratori non sono sprovveduti, essi sapranno tra un po' di tempo, comparare e giudicare chi è veramente dalla loro parte e trarne le conseguenze dal punto di vista del tesseramento.
Concorrenza con gli altri sindacati dei lavoratori, dunque (ma anche, possibilmente, impegno unitario là dove ve ne siano le condizioni, nel superiore interesse dei lavoratori). E, auspicabilmente, costruttivi rapporti con tutte le parti datoriali, che nel nostro settore rispondono al nome di Legacoop, Confcooperative, UNCI, AGCI e UNICOOP.
Tra poco toccherà all'UNCI affrontare il massimo appuntamento della sua vita democratica e, nell'ottica di un miglioramento complessivo delle relazioni sindacali e del superamento di comportamenti non corretti, tuttora in atto, vorremmo ad essa rivolgere un appello. Quello di prestare grande attenzione all'attività degli enti bilaterali regionali che utilizzano la sigla UNCI nel campo delle certificazioni dei rapporti di lavoro i quali non devono piegarsi a logiche abusive.
Ecco, vorremmo appellarci alla dirigenza uscente e a quella che esordirà alla fine di questo congresso UNCI affinchè venga fatta pulizia di questi comportamenti discutibili, affinchè la contrattazione UNCI/CONFSAL , nelle prossime occasioni, abbia più cura dei livelli retributivi e delle condizioni dei lavoratori , augurando che in generale le relazioni sindacali nel settore cooperativo possano elevarsi ad una maggiore serenità e costruttività, tra tutti i soggetti in campo , di entrambi gli schieramenti.

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